Scusate, non c’è niente da vedere di Marco Chiaravalle
Marco è un annoiato impiegato postale di 32 anni con la passione per la scrittura che, all’inizio del romanzo, decide di abbandonare tutte le storie che stava scrivendo per narrare la sua. Ciò non piacerà a qualcuno, che verrà a bussargli alla porta per fargli riprendere in mano i suoi scritti ai quali molti personaggi, in dimensioni differenti, sono legati.
Preparatevi ad un viaggio nel nostro “paese delle meraviglie”. Insieme a Marco andremo a parlare di argomenti quali l’editoria moderna, la difficoltà nel trovare un posto di lavoro nel nostro paese, la censura, e una cicatrice rimasta nell’anima di tutti noi a vita: L’ Aquila e il terremoto che la sconvolse. A Marco si affiancheranno, nel corso della storia, personaggi che non dimenticherete e un vecchio amore ritornerà a bussare nel suo cuore: Michelle, la donna che lo abbandonò anni addietro. Ma sarà veramente lei o solamente un sogno?
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“Tu credi che noi, personaggi di libri, non abbiamo ricordi? Pensi veramente che voi, scribacchini da due soldi, ci abbiate creati?”
“No?”
“Certo che no! Quella che tu stai, o meglio stavi, tentando di mettere su carta è solo una parte della mia vita! Sai quante altre storie non scritte ognuno di noi potrebbe raccontare?”
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In questi tempi, dove i protagonisti dei libri sono tutti stereotipati (addominali, belli e impossibili, stronzi inizialmente che incontrano la sfigata di turno e se ne innamorano) che hanno lo stesso spessore psicologico di una carta velina io mi rifaccio al mercenario/poeta greco Archiloco che agli eroi omerici alti, dai bei capelli e rasati, lui preferiva il guerriero piccolo, dalle gambe storte, ma ben saldo su quest’ultime, e pieno di coraggio. Perché quello che conta non è l’aspetto esteriore (mai), ma le emozioni che un’anima immaginaria (o forse no), attraverso le pagine di un libro, riesce a lasciare impresse nel cuore e nella mente di chi legge.
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Il romanzo di Marco è disponibile GRATUITAMENTE SU WATTPAD. Io lo leggerò, e voi?
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